In questi ultimi anni si è sentita molto la necessità di avere contatto con gli spazi più verdi. Ad oggi più della metà della popolazione vive nei centri urbani e per fare sì che questa condizione sia consona agli abitanti della città, bisognerà aggiungere più parchi adeguati alla popolazione e per garantire il benessere fisico e mentale.
Si ha la necessità di fermare il fenomeno della deforestazione, piantare più alberi, per giovarsi di più ombra nella (sempre più) torrida estate e migliorare la qualità dell’aria, mentre l’erba favorisce la traspirazione dei suoli e di conseguenza ne mantiene l’umidità. Tutti questi fattori contribuiscono, anche se in piccola parte, al benessere di cui si ha necessità. Nel tempo la lontananza dal verde minaccia la salute fisica e mentale delle persone.
In questi tempi frenetici, il periodo trascorso a contatto con ambienti verdi risultano essere sempre meno frequenti, a causa di molteplici fattori: sviluppo e crescita cementizia delle aree urbane; ritmi di vita e di lavoro serrati, conseguente minore tempo libero, maggiore utilizzo (spesso abuso che crea dipendenza) degli smartphone e un degenerare di abitudini sociali sin dall’infanzia, laddove i bambini tendono maggiormente a trascorrere le proprie giornate al chiuso per maggiore senso di sicurezza, per abuso di strumenti di comunicazione a distanza. Fenomeni questi in fase di espansione continua, cui ha fatto da acceleratore il fattore Covid – lockdown.
Sono maggiormente svantaggiati i gruppi di persone (talvolta più emarginate, anche economicamente), che non possono vivere o non vivono in zone verdi.
Vi sono studi e ricerche, che dimostrano che la popolazione vivente in contesti urbani realizzati dal 2000 in poi, trascorrono meno tempo nelle aree verdi e, di conseguenza, sono minore le possibilità di avere un impatto positivo sull’andamento della crisi climatica, non con le azioni, ma con le scelte specifiche di consumo.
Si stanno facendo sperimentazioni, in molti contesti, per migliorare questa situazione ad esempio, per quanto riguarda la produzione alimentare, creando orti urbani, dove si hanno impatti più che positivi sul benessere della salute.
L’Italia per quanto riguarda questo tema è da considerare leader del riciclo e prima nella coltivazione di aree biologiche. Pur avendo iniziato successivamente siffatte politiche ambientali, l’Italia si profila essere come un paese con una delle più alte percentuali di conversione di produzione di energia mediante combustioni fossili e generate da fonti rinnovabili.
Impegno futuro dell’Italia sarà quello di aumentare gli investimenti per le tecnologie rispettose verso l’ambiente.
Imola risulta ben posizionata. Si registrano 46 siti individuati quali aree verdi di proprietà comunale, sempre fruibili e da vivere in ogni momento.
“Infrastruttura verde urbana e mobilità sostenibile – Strategia per nuovi interventi di forestazione”, è il progetto di forestazione urbana facente capo al Comune di Imola, il quale si pone come obiettivo di quantificare nel tempo gli impatti degli interventi di forestazione progettati.
Questa sfida è difficile ma non del tutto impossibile, per ricreare una piena armonia con il proprio ambiente circostante ed il territorio.